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Mies Van Der Rohe: Less is More

Ed oggi un appuntamento diverso con un nuovo architetto: il suo nome è Mies Van Der Rohe. Architetto dal rigore teutonico, nasce nel marzo 1886. Nel 1908 entra nello studio di Peter Behrens, lavora con Walter Gropius e con Le Corbusier, poi  con Wright e infine con Berlage.

Il suo motto è “Less is More” ossia il meno è il più.

Mies Van Der Rohe porta avanti l’estetica della semplicità richiamando anche un altro maestro: Adolf Loos. “God is in the details” è un’altra sua citazione molto famosa.

Le opere più importanti sono il Monumento a Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, legato all’espressionismo,  per il quale vengono scelti mattoni grezzi di recupero come tributo al mondo operaio.

Casa Farnsworth ossia “la casa in pelle e ossa” è stata la prima di una serie di celebri glass houses. Acciaio e vetro sono i materiali protagonisti dell’architettura contemporanea per caratteristiche tecnico-fisiche e le potenzialità espressive. L’edificio è di solo un piano, ha una lunga pavimentazione separata dal terreno da sottili pilastri d’acciaio che si sviluppano all’interno per sostenere il soffitto. Terreno, terrazzo e casa sono collegati tra loro da due rampe di scale da quattro o cinque gradini. Per quanto riguarda gli ambienti interni posso definire che è tutto un unico locale che si sviluppa intorno ad un focolare centrale. Natura e luce attraversano l’intera superficie.

Questa può essere considerata uno degli esiti più alti dell’architettura del ‘900.

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Casa Farnsworth
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Casa Farnsworth
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Casa Farnsworth
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Casa Farnsworth

Nel Seagram Building realizzato  a New York, vi è una grande attenzione al dettaglio, viene scelta la forma del parallelepipedo, si costruisce la griglia in acciaio su cui poggiare i curtainwall, pannelli di rivestimento in vetro che enfatizzano la leggerezza della struttura. L’acciaio non è lasciato a vista, ma viene rivestito con travi in bronzo scelto sul tono fumè.

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Seagram Buiding

 

Robie House
Robie House
Robie House
Robie House

Il Padiglione tedesco di Barcellona per l’Esposizione Internazionale del 1929 è stata costruita per essere un’opera temporanea ma in verità ha cambiato il volto di una città. Il progetto di Mies è un’elegantissima geometria che unisce lastre di materiali diversi e preziosi per dare origine a pareti, pavimenti e soffitti. Vi è una dialettica di pieni e vuoto: un continuo dialogo tra pareti, ampie vetrate e profonde coperture che uniscono spazi interni ed esterni. Vengono utilizzate quattro tipologie diverse di marmo: travertino romano, marmo verde delle Alpi, marmo antico dalla Grecia e onice dorata dalla catena montuosa dell’Atlante. E’ un gioco di superfici opache, traslucide e trasparenti. Vi è una grande cura del dettaglio con la produzione degli arredi.

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Padiglione tedesco di Barcellona
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Padiglione tedesco di Barcellona
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Padiglione tedesco di Barcellona
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Padiglione tedesco di Barcellona
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Padiglione tedesco di Barcellona
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Padiglione tedesco di Barcellona
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Padiglione tedesco di Barcellona

Adoro Mies Van Der Rohe, famoso architetto del mondo minimal. Credo profondamente nel suo pensiero e nel suo modo di vedere l’architettura.

Buona giornata amiche!

Un abbraccio!

Grazie a Social Design Magazine e a Wikipedia per le immagini.

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