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Moda Uomo: tutte le tendenze da Milano e da Pitti Uomo

Gennaio?

Il mese della Moda Uomo.

Grazie al Pitti ed all’immancabile weekend uomo a Milano, tutti gli occhi sono puntati su cosa succederà nei guardaroba dei maschietti.

Il Pitti Uomo è la manifestazione in cui convergono tantissimi visitatori per scoprire l’ultima chicca del momento. Vi sarà capitato qualche settimana fa di aver visto sui social network #PittiUomo, #Pu93, #PittiLiveMovie o l’immancabile #PittiPeople. Insomma: è impossibile non sapere che Pitti Immagine Uomo, quest’anno ha avuto il titolo:  “Ciak, si gira”.  Quest’anno si sono visti 1.244 marchi, dei quali 570 provenienti dall’estero (il 45,8% del totale) 257 tra nomi nuovi e rientri al salone, 60 mila metri quadrati di superficie espositiva. Pitti Live Movie, trasforma il piazzale centrale della Fortezza da Basso in una grande cinema all’aperto, decorata da billboard e locandine curate dall’art director Sergio Colantuoni e immagini de  digital art project che affianca la campagna pubblicitaria, con la produzione e regia di Senio Zapruder e produzione e musiche di Benedetta Di Domenico e David Costa.

E qui se ne sono viste di tutti i colori… La storia dei marchi e il debutto di tanti altri, la moda streetstyle ricercata e mai banale e i brand che sfornano  sempre qualcosa di nuovo, reinventato e ricercato.

Iniziamo da quelli storici… Come festeggiare 200 anni di storia della moda maschile? Il più antico brand americano d’abbigliamento, Brooks Brothers, ha scelto di partire da Firenze con la sua prima sfilata di sempre nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. E tra chi festeggia la storia c’è anche chi inizia dal Pitti come la capsule collection Karl Lagerfeld Curated by Sebastien Jondeau, disegnata dall’assistente personale dello stilista tedesco. Il magazine 032c presenta poi a Pitti la sua prima collezione d’abbigliamento, così come Nigel Cabourn svela la collezione realizzata con Peak Performance e ispirata alla leggendaria scalata del Monte Everest, nel 1963, di Jim Whittaker. Il marchio Giovanni Allegri debutta con il progetto Major, dedicato alla reintrerpretazione di capi senza tempo sia maschili che femminili. E poi? Il gentleman seguitissimo sui social Alessandro Squarzi presenta una collezione di calzature realizzata in collaborazione con il marchio Fanga, mentre il Robert Cavalli, figlio di Eva e Roberto Cavalli, debutta in solitaria con il suo nuovo brand Triple Rrr.

E dalla Milano Fashion Week Uomo appena conclusa che si dice?

Eh sì, Milano Moda Uomo è l’appuntamento internazionale con le novità del prèt-à-porter per uomo presentate dalle maison più importanti della Moda italiana.  La manifestazione ospita ad ogni edizione più di 100 sfilate e presentazioni e accoglie 1000 giornalisti italiani e stranieri e circa 10.000 buyers. Con due appuntamenti annuali: Gennaio (collezione Autunno/Inverno) e Giugno (collezione Primavera/Estate), il fittissimo calendario della manifestazione è la dimostrazione del massiccio interesse da parte degli operatori del settore nei confronti della Moda maschile.  A Milano la fashion week maschile, ormai ridotta ad un weekend e un giorno, mette in scena un’idea di Moda che suscita molte domande.

Cosa ci rende diversi nelle varie epoche?

Cosa rappresenta per noi il futuro?

 

“Il futuro è un enorme deposito di merci materiali e immateriali, disposte in minacciose scatole sovrapposte, in un inquietante labirinto come quello di una warehouse Amazon (l’allestimento della sfilata Prada). Il futuro è un accumulo di oggetti, abiti e idee trascorse, dove ripescare quelle che più accendono l’effetto nostalgia (la scenografia per celebrare i 50 anni di Etro, fra oggetti, arredi e abiti di proprietà della famiglia o gentilmente prestati dalla casa d’aste Il Ponte, una delle più importanti in città per la vendita di opere d’arte e di design). Il futuro è un balzo all’indietro: nel glamour divistico degli anni Quaranta di attori eleganti e disinvolti – la giacca segnata in vita, i pantaloni morbidi e con la vita alta – così come lo interpreta Giorgio Armani. O è un viaggio a ritroso ancora più in là nel passato, nel mondo epico e fantastico di re, angeli e principi fiabeschi (Dolce & Gabbana). Il futuro è rintanarsi dentro casa e sdraiarsi sul divano tanto da tatuarsi sui vestiti la fantasia del tessuto (Versace) o, al contrario, mettersi direttamente addosso una coperta ma con dignità, come un clochard di lusso (Marni). Il futuro è uno stereotipo: o cowboy (DSquared) o frequentatore di locali trasgressivi con short in vinile (Moschino),o viaggiatore da jet-set (Fendi) o studente metropolitano (N°21, disegnata da Alessandro Dell’Acqua).”

La regola fondamentale è il mix nuovo e originale di stili diversi e opposti. Parka e piumini oversize sono da indossare insieme a suit e pantaloni formali; i lunghi cappotti di lana doppiopetto si abbinano con felpe, pantaloni cargo e sneakers griffatissime.

Vi lascio con una carrellata di immagini tratte dallo stret style milanese e fiorentino e vi mando un un grande bacio.

Two men wearing dark suits
Man wearing green military outfit
Man wearing baseball varsity jacket
Man wearing red polo jumper

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