Cari amici,
da qualche giorno sono entrata in contatto con Rubelli, una storica realtà veneziana di tessuti e non ho potuto fare a meno di condividere con voi l’omaggio del brand alla sua città fondatrice: Venezia. La mia città univesitaria del cuore, dei miei lunghi affanni, delle corse contro il tempo e delle mie grandi soddisfazioni lavorative
Ma torniamo al focus del mio articolo: Rubelli regala a Venezia, per i suoi 1600 anni, un nuovo damasco 100% seta: SAN POLO. Rassicurante nel disegno ed estroverso nel colore, San Polo va ad affiancare l’intramontabile SAN MARCO, l’elegantissimo damasco crespo, in collezione da oltre un secolo.
San Marco e San Polo sono la più alta espressione della produzione serica Rubelli.
I loro tratti distintivi sono preziosità, raffinatezza, ricchezza, unicità. A questi si aggiunge un forte legame con Venezia e con la sua tradizione che si palesa anche nei loro nomi: San Marco non è solo il patrono della città lagunare. È anche uno dei sei sestieri, alias quartieri, in cui è divisa la città; così come lo è San Polo, che prende il nome dalla chiesa di San Paolo Apostolo, per i Veneziani San Polo.Ciascuno dei due damaschi Rubelli è declinato in una palette di 16 varianti.
Per una Venezia che compie 1600 anni, ecco che ogni singolo colore diventa così un omaggio ad ogni secolo di vita della città.
Leggeri come solo la seta sa esserlo, San Polo e San Marco presentano il tipico rilievo del damasco crespo caratteristico della lavorazione manuale di un tempo e che Rubelli ha messo a punto in esclusiva nella propria tessitura di Como.
San Polo
Il neo-nato San Polo è un damasco versatile e vivace: con una scala dimezzata rispetto al capostipite San Marco, cattura con i suoi colori “schietti” e smaglianti, vicini al gusto contemporaneo. Ad 8 varianti tono su tono fanno da contrappunto 8 varianti con ordito e trama in contrasto. Queste ultime sono il risultato di studiati abbinamenti di colore, frutto di contrapposizioni e antitesi cromatiche che esaltano gli effetti cangianti. Il motivo decorativo ridotto e i superbi colori, del tutto nuovi e pieni di energia, rendono San Polo un tessuto in grado di sedurre anche il mondo della moda: un damasco glamour che va oltre la decorazione e in grado di diventare protagonista di dettagli fashion. Il San Marco, dal canto suo, con un ordito tinto in matassa in tre toni di colore con una procedura manuale, presenta trame di due colori diversi binati. Da qui quella particolare “patina” che ne accentua la vibrazione cromatica e luminosa.
San Marco
Il damasco San Marco da sempre contraddistingue arredi eleganti e ricercati, in cui il tessuto è più di un tessuto, racconta una storia. Con il suo disegno grandioso, mai passato di moda, suscita ammirazione e incute rispetto. Nel corso degli anni il San Marco è entrato in palazzi storici, dimore lussuose e sedi di rappresentanza, quali il Ministero di Grazia e Giustizia e il Quirinale a Roma, il Palazzo Ducale, il Palazzo Querini Stampalia e Palazzo Vendramin Calergi (sede del Casinò) a Venezia, il Musée du Louvre a Parigi. Del damasco San Marco, Rubelli ha poi realizzato ad hoc, nella propria tessitura, anche la versione in fibre ignifughe, così da consentirne l’utilizzo anche negli spazi pubblici. Troviamo così questo “disegno” in alberghi esclusivi quali il Gritti Palace, il Danieli e l’Amman a Venezia, l’Eden a Roma, La Reserve a Parigi, l’Adlon a Berlino, l’Hilton Hotel a Riyadh e il Huawei Hotel a Shenzhen.San Marco e San Polo sono due proposte decorative dalla forte personalità. Proprio come quella di un grande mercante ed esploratore veneziano, il cui nome è curiosamente racchiuso nei nomi dei due damaschi Rubelli… al netto dei Santi: Marco Polo.La sua Via della Seta, che ancora oggi rimanda ad una rotta che conquista e affascina viaggiatori e sognatori di ogni età, ha contribuito a rafforzare una tradizione tessile che ha visto Venezia dapprima commerciare tessuti provenienti da Bisanzio e dall’Oriente per diventare poi uno dei più importanti centri di produzione di pregiate stoffe in seta che raggiungerà il suo apice nel Quattrocento.
Rubelli ha raccolto questa eredità, coltivando e perfezionando con passione e maestria un’arte tessile in cui eccelle da ben oltre un secolo.
E lunga Vita a Venezia e a Rubelli!