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Bianco e nero: la Moda intramontabile

Buongiorno amiche,

oggi parliamo del bianco e nero, la grande tendenza che, più che un semplice accostamento di colori opposti, è una vera e propria garanzia di stile.

Per la Primavera-Estate 2016 lo abbiamo visto effetto optical alle sfilate sui top a pois bianchi e neri, su minigonne geometriche bicolore, su giacche con profili a contrasto, su cappotti con revers black & white e su vestiti a quadretti e tailleur stile cruciverba. E’ il contrasto più particolare ma al tempo stesso più tradizionale di tutti: rappresenta una sottile linea che unisce e divide tutti i colori o forse è un semplice confine tra tutti ciò che sprigiona luce, vita e gioia e tutto ciò che rappresenta lo scuro, l’assenza di luce, di raggio .

Ma alle origini nella storia del costume e della moda cos’era questo binomio? Torniamo indietro di qualche anno… Ricordate quanto il mondo della Moda era in subbuglio quando la grande stilista  Elsa Schiapparelli ha dedicato il suo primo abito da sera a Coco Chanel?

Solo con l’Optical Art vi è l’inganno visivo tramite grafismi e texture. Da quel momento la contrapposizione sfuggì alla formalità per calcare il tempo audace degli anni Sessanta. Con Andre Courrèges il bianco prevaleva sul nero che, invece, era utilizzato per linee e grafismi. Negli anni Settanta il periodo colorato degli hippie, dell’etnico e del gipsy, non lasciò spazio al bianco e nero. Ma con l’avvento del pret-à-porter di Giorgio Armani nel 1978, la contrapposizione venne contemplata nel realismo del tono, nella moderazione, nella temperanza, per cui il non-colore era espressione dell’indefinito, della versatilità.

L’essenza del binomio bianco-nero Coco Chanel la captò immediatamente, quando nel 1919 creò Chanel n°5. la confezione era una semplice bottiglia da farmacia trasparente e la vera particolarità fu l’etichetta minimale, con fondo bianco e lettering nero.. Il bianco e nero, secondo la couturier, erano assoluti e di estrema eleganza e gli altri colori venivano dopo. Il primo abito in velluto nero con semplice colletto bianco, firmato Chanel fu indossato da Suzanne Orlandi. Le due iconiche “C” tinte di bianco e nero, infatti, divennero il logo ufficiale della Maison Chanel. Ma come simbologia il bianco e il nero cosa rappresentavano? L’alfa e l’omega della scala cromatica e  simbolicamente sono l’uno il contrario dell’altro. Al nero sono attribuibili una molteplicità di significati infatti, incarna sia valori positivi come il principio universale e di ogni manifestazione vitale, sia negativi come la distruzione e dissoluzione del tutto. Il nero incarna anche l’idea di tradizione, dell’attaccamento formale al passato e quindi, soprattutto attualmente, gli vengono riconosciuti anche significati di maestà, autorità e potenza. Il bianco è sommariamente considerato emblema della luce, colore della divinità e inteso come principio generatore. È archetipo di resurrezione e di eterna rinascita.

Ma ritorniamo alla Moda… Via libera al bianco e al nero. Sono due colori da indossare insieme, per un look completo. L’outfit diventa un contrasto luci e ombre, di due non-colori che sorridono e si scontrano insieme.

Ed oggi come si porta il bianco e nero? Semplice!

Con un leggins nero in pelle, con una maxi-maglia bianca con bordatura in pelle. Ma per dare un effetto optical che va tanto di Moda scelgo uno spolverino dall’effetto ottico particolare e bordatura in pelle. Il brand? Elisa Landri, mio compagno di viaggi e di avventure. Un secchiello bianco firmato Jenrigo, splendidi accessori di Mikiko e l’immancabile stringata di  Peperosa.

Look da giorno black&white? Fatto!

Un bacione.

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Total Look: Elisa Landri

Gioiello: Mikiko

Scarpe: Peperosa

Borsa: Jenrigo

Foto di Marifulvia Matteazzi

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