Le cinghie o fasce di sollevamento sono particolari tipologie di nastri ad alta tenuta, che si sfruttano in vari settori. Si utilizzano sia in edilizia che per fissare i carichi durante il trasporto, ma sono sfruttate anche nell’industria, ad esempio nella produzione di prefabbricati o in ambito navale. Hanno una struttura particolare che le rende particolarmente resistenti, in modo che le si possa utilizzare senza temere rotture improvvise.
Come si sceglie la cinghia giusta
In commercio si trovano tante diverse tipologie di cinghie di sollevamento, visto che le si impiega in vari settori. Mentre in passato spesso questi accessori erano esclusivamente in acciaio, o comunque contenevano cavi metallici, oggi per varie applicazioni si preferiscono cinghie, funi e brache ad anello in poliestere ad alta resistenza.
Tale materiale infatti, appositamente intrecciato, consente di sollevare carichi molto pesanti, senza rompersi o sfaldarsi, rendendo anche più sicuro l’ambito lavorativo agli addetti che si trovano nelle vicinanze dei mezzi di movimentazione. Nella scelta della fune di sollevamento più adatta il professionista ne verifica alcune caratteristiche essenziali, tra cui la capacità di carico a tiro dritto, ma anche la capacità nel caso in cui la fune sia usata a U o predisponendo un cappio. Tali caratteristiche variano ampiamente a seconda del diametro della fune o della larghezza del nastro. Se vuoi conoscere le varie opzioni disponibili in commercio, scopri di più sui cataloghi di un fornitore per professionisti.
Perché si usano le cinghie
Come abbiamo già accennato in passato per il sollevamento di carichi pesanti si utilizzavano quasi esclusivamente cavi metallici e prima ancora funi in canapa dal diametro molto elevato. Cinghie, fasce e brache di sollevamento offrono una caratteristica che le rende particolarmente efficienti, in quanto hanno sezione piatta; questo permette di allargare in modo sensibile il punto di pressione del nastro in fase di sollevamento. Si tratta di un espediente che diminuisce in maniera drastica la possibilità di danneggiare le superfici coinvolte nel trasporto. In questo modo si evita di rovinare il materiale sollevato o il carico fissato su un camion o su un altro tipo di veicolo. Il poliestere non solo è preparato in larghi nastri, ma offre anche una maggiore flessibilità, che garantisce ulteriormente la possibilità di evitare graffi o segni sul materiale trasportato, causati dalla pressione durante la fase di sollevamento. Alcune tipologie di fasce di sollevamento possiedono appositi anelli alle estremità, praticati in modo da garantire la massima tenuta sotto sforzo.
Le normative
Nella scelta di un nastro di sollevamento il professionista deve ovviamente verificarne le caratteristiche tecniche, in modo da avere la certezza che la tenuta del nastro acquistato sia sufficiente, valutando il carico che si troverà a dover sollevare. Oltre a questo è essenziale che i cavi, le funi, le brache e i nastri usati siano conformi alle vigenti normative.
In particolare in questo caso stiamo parlando della norma EN 1492-1 del 2009, che riguarda appunto le brache in tessuto per il sollevamento dei carichi. Il responsabile della sicurezza all’interno di un impianto industriale o in un cantiere si deve ovviamente preoccupare anche alla corretta manutenzione e ispezione delle cinghie di sollevamento. Questo tipo di accessori infatti deve essere sostituito non appena si notano rotture o sfilacciamenti, in caso contrario il rischio di incidenti aumenta in maniera sostanziale.