Si abbassa l’età media e cresce il numero di interventi in sala operatoria: “L’obiettivo è avere un aspetto più sano e riposato con risultati duraturi e naturali” dice il prof. Raffaele Rauso.
I primi dati ufficiali post Covid della chirurgia e medicina estetica parlano chiaro: il settore è in forte ripresa, le persone stanno investendo in se stesse e nel proprio aspetto, nonostante le incertezze economiche. I pazienti sono sempre più giovani e crescono le richieste per interventi importanti, come il lifting del viso, operazione che era stata “oscurata” dall’avvento dei filler agli inizi del 2000. Le procedure di medicina estetica hanno effettivamente portato un progresso nel settore, anche se i risultati non sono paragonabili a quelli raggiungibili con un lifting chirurgico, quando le condizioni cliniche lo richiedono.
È il quadro che emerge dall’analisi condotta nel 2021 e 2022 dall’American Society of Plastic Surgeons, la più grande società di chirurgia plastica al mondo, per evidenziare trend e andamento del mercato dopo la pandemia.
“Anche nel settore dell’estetica esiste un “prima del COVID” e un dopo, la pandemia che ha tracciato una linea di demarcazione – dice il professor Raffaele Rauso, chirurgo plastico vice presidente FIME, già professore all’Università Vanvitelli di Napoli -. Il 2020 è stato un anno particolare, con mesi di fermo totale per il lockdown e una sorprendente richiesta dopo la riapertura. Il 2021 è stato ancora un anno di incertezze, mentre il 2022, con il ritorno alla normalità, era un po’ un’incognita sull’andamento di medicina e chirurgia estetica. I risultati mostrano che la gente ha scelto di continuare a prendersi cura di sè, investendo sul proprio aspetto, tanto che stiamo tornando ai livelli pre-pandemia, anche se con alcune differenze nel tipo di interventi e nell’età dei pazienti”.
Negli Stati Uniti, 3 chirurghi su 4 dichiarano di aver registrato un aumento del business nel 2022 rispetto al pre COVID. Le ragioni sono diverse e alcune sono collegate proprio alla pandemia: “Molti hanno iniziato a lavorare da casa e questo consente di trascorrere il periodo post-operatorio senza interruzioni dal lavoro – dice il vicepresidente FIME -. L’utilizzo della mascherina permette poi di riprendere la vita sociale senza suscitare particolari sospetti anche dopo un intervento al volto. Fare qualcosa per sé è considerato positivo e, tra gli insegnamenti della pandemia, c’è il fatto di non procrastinare troppo le decisioni”.
Secondo quanto risulta dalla ricerca ASPS, le principali motivazioni citate dai pazienti sono: il fatto di viaggiare meno del solito, che ha consentito di destinare il budget a procedure estetiche (42%); il desiderio di fare qualcosa per sentirsi meglio dopo la pandemia (40%); aver risparmiato soldi durante il periodo del COVID (33%); altre ragioni (27%), tra queste il fenomeno “Zoom Boom”, ossia il fatto di vedersi nelle video chiamate, che ha fatto crescere il desiderio di cambiare e lo smartworking, che ha reso il recupero meno problematico.
Un’altra tendenza evidenziata è la riduzione dell’età media, con un picco della fascia 31-45 anni. “Per il ringiovanimento del volto per anni la medicina estetica con filler e soluzioni min-invasive è stata la più richiesta, apprezzata per i costi contenuti e i tempi di ripresa rapidi – spiega il prof. Rauso -. Negli ultimi tempi, tuttavia, le infiltrazioni protratte negli anni hanno fatto emergere risultati artificiali, con lineamenti innaturalmente gonfi. Questo ha portato i pazienti a rivalutare la chirurgia fatta bene, rivalutando il lifting al viso. La richiesta delle pazienti non è tanto quella di sembrare molto più giovani, quanto di avere un aspetto più fresco e riposato e il lifting permette di raggiungere questo risultato. L’intervento di solito era richiesto dopo i 50, ora è diventato un’opzione anche tra le over 40”.
I 5 motivi che hanno spinto verso la chirurgia estetica nel 2021-2022 (Asps, 2022):
- Sembrare più freschi e riposati dopo lo stress della pandemia
- Modificare le parti del corpo che non piacevano ora che si torna alle interazioni
- L’intervento è stato rimandato nel 2020 e ora si è deciso di farlo
- Migliorare la stima in se stessi
- Notato parti di sè che si vogliono migliorare durante le videochiamate
Procedure top 5 nel 2021 e 2022:
- Liposuzione
- Lifting al viso
- Aumento del seno (mastoplastica additiva)
- Addominoplastica
- Mastopessi (breast lift)
Raffaele Rauso: Il professor Rauso lavora come libero professionista nel campo della Chirurgia Plastica Estetica a Roma e Napoli, seguendo standard elevatissimi per garantire ai suoi pazienti una rapidissima ripresa nel post-operatorio, con risultati naturali e duraturi. Oltre al campo della chirurgia e medicina estetica, esegue interventi di chirurgia oncologica e ricostruttiva della testa e del collo e della mammella. Vicepresidente FIME (Federazione Italiana Medicina Estetica), è socio delle più importanti società europee nel campo Plastico Estetico e Maxillo-Facciale come: EAFPS (European Academy of Facial Plastic Surgery), EACMFS (European Association for Cranio Maxillo Facial Surgery), AICPE (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica), SICPRE (Società Italiana Chirurgia Plastica Estetica), SICMF (Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale). Laureato in Medicina e Chirurgia alla Seconda Università degli Studi di Napoli con 110/110 con lode e plauso al curriculum, ha conseguito la specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale; un master di II livello in Chirurgia Estetica all’Università degli Studi di Milano e uno in Chirurgia Ricostruttiva della Mammella all’Università degli Studi “La Sapienza” in Roma, un Diploma post-lauream in “tecniche microchirurgiche” e il dottorato di Ricerca in Chirurgia Plastica, Anatomia e Dermatologia all’Università degli Studi “La Sapienza” in Roma. Dal 2018 al 2022 ha lavorato alla U.O.C. di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” in Napoli ed è stato titolare dell’insegnamento di Chirurgia Maxillo-Facciale alla Facoltà di Medicina e Chirurgia in inglese. Dal 2019 al 2022 è stato docente alla Scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università degli Studi della Campania. Dal 2008, il Prof Rauso è Chirurgo Plastico volontario per associazioni di volontariato che si occupano di operare bambini affetti da deformità del volto ed esiti di ustione in paesi in via di sviluppo. È autore di numerosi articoli scientifici presenti su pubmed.com e scopus.com (le biblioteche informatiche più importanti al mondo.